Il commercio elettronico o digitale
Buongiorno a tutti, chi segue questa rubrica si ricorderà di un tema che ho trattato qualche settimana fa dedicato alla cosiddetta “Industria 4.0”, definita fondamentalmente come la cosiddetta digitalizzazione dei processi produttivi.
Bene, l’argomento di oggi è perfettamente in linea con la cosiddetta “agenda digitale”.
Il commercio elettronico altro non è che la rivoluzione digitale applicata al commercio.
Il commercio elettronico infatti la possiamo definire come l’effettuazione di transazioni commerciali effettuate attraverso sistemi informatici.
In sintesi, abbiamo un catalogo messo a disposizione dell’acquirente su internet che può concludere l’acquisto mediante carta di credito, sistemi di pagamento elettronico tipo paypal o più tradizionali come bonifico bancario o contrassegno.
Questa forma di commercio non riguarda solo il consumatore finale. Infatti, oltre al “business to consumer” abbiamo anche il cosiddetto “business to business” che riguarda invece le transazioni digitali fra aziende.
Ma la vera sfida per le imprese italiane è l’evoluzione del concetto di “e-commerce”, quella introdotta dagli smartphone. Oggi le regole del commercio multicanale le dettano le nuove generazioni, i cosiddetti “millenials” abituati a vivere costantemente “online”.
Anche se in Italia il settore cresce a ritmi molto sostenuti, la nostra quota a livello europeo non supera il 4%.
Purtroppo, ancora una volta, la dimensione medio-piccola delle nostre imprese, specie quelle meridionali, rappresenta un ostacolo allo sviluppo di queste tecnologie.
Insomma oggi assistiamo ad un paradosso: il cliente italiano è molto più progredito di quanto non lo siano le imprese. Ne è prova il flusso di transazioni effettuate dal consumatore italiano sui siti esteri.
In conclusione, ancora una volta dobbiamo ribadire che la cosiddetta rivoluzione digitale non è solo un importante fattore di sviluppo per le nostre PMI ma addirittura un fattore cruciale per la stessa sopravvivenza.