Trovare fonti di finanziamento è uno dei problemi principali che la startup deve fronteggiare. Come abbiamo visto nelle mie perle precedenti, la start up deve ricorrere spesso a forme di finanza alternativa al classico canale bancario.
Dopo aver parlato di crowfunding e business angel, oggi vi parlerò di una delle fonti di finanziamento in equity più diffuse il venture capital.
Il Venture Capital, o fondo di Venture Capital, traducibile in capitale di ventura, sono Società di Gestione del Risparmio (SGR) che investono in attività ad alto rischio.
È il tipo di finanza alternativa a cui si rivolgono le start-up e le imprese cosiddette innovative che statisticamente hanno un’alta percentuale di fallimento (3 su 4), ma quando hanno successo garantiscono ai loro investitori utili che li ripagano abbondantemente anche di quanto hanno perduto nelle imprese fallite.
Giusto per intenderci, non mi riferisco a chi vuole aprire il classico bar o ristorante o del falegname o fabbro, parliamo di chi, partendo da un’idea, vuole sviluppare un’impresa e, come sapete, non tutte le buone idee diventano buone imprese.
Ora vediamo come funziona.
Mentre il business angel di cui vi ho parlato la scorsa settimana investe nelle start-up le proprie personali risorse finanziarie, i fondi di Venture Capital quando si costituiscono devono a loro volta raccogliere capitali, rivolgendosi in prevalenza ai cosiddetti fondi istituzionali come le fondazioni bancarie, gli enti previdenziali, le assicurazioni e le banche.
Quando, sulla base di un proprio business plan, il Venture Capital raggiunge il suo obiettivo di raccolta, può iniziare a operare, secondo il proprio obiettivo d’investimento che può stabilire precisi settori di interesse (green, biotech, robotica, ecc).
Come il business angel, Il Venture Capital quando investe acquisisce quote della società e, spesso, aiuta la startup anche a livello operativo, mettendo a disposizione competenze manageriali e tecniche.
Generalmente il Venture Capital richiede di entrare nel consiglio di amministrazione della società.
Una volta che l’azienda è cresciuta (dai 7 ai 10 anni), il venture capital esce dalla società rivendendo le quote.
Ma come è messa l’Italia rispetto al venture capital?
Il venture capital in Italia è composto da società sia pubbliche che private.
Quelle pubbliche più importanti sono quelle che fanno capo a Invitalia e Cdp.