Queste competenze danno fino al 6% di probabilità in più di crescita in azienda
Dalla formazione sulle tecnologie abilitanti in chiave 4.0 arrivano più chances di crescita professionale per i lavoratori e maggiori vantaggi alle aziende nella gestione del cambiamento. In particolare l’accrescimento delle conoscenze nella tecnologia abilitante Internet of Things fa riscontrare ai lavoratori il 6% di probabilità in più di cambiamenti in azienda e il 3,3% di probabilità in più di cambiamenti nelle mansioni. Il maggior livello di conoscenza nella tecnologia di Cloud Manufacturing si collega a maggiori cambiamenti nelle attività lavorative (1,9% di probabilità in più) e cambiamenti aziendali (3,5% di probabilità in più). La tecnologia di Industrial Analytics (Big Data) fa segnare l’1,8% in più di probabilità di verificare cambiamenti nelle attività lavorative e il 3% di probabilità in più di osservare cambiamenti in azienda.
Sono alcuni dei risultati del rapporto di monitoraggio valutativo realizzato da Fondimpresa – il fondo interprofessionale costituito da Confindustria, Cgil, Cisl e Uil presieduto da Aurelio Regina-, in collaborazione con Inapp, presentato ieri a Roma. Sono stati coinvolti 11.929 dipendenti tramite questionari online e 105 aziende tramite interviste che hanno evidenziato il contributo della formazione continua all’innovazione del mondo produttivo, e la particolare efficacia per i corsi che affrontano le tematiche legate alla digitalizzazione, uno dei grandi assi del cambiamento. In una scala da zero e due i corsi formativi in cui si è quindi riscontrata una maggiore differenza pre e post corso, sono Industrial Analytics (+1,77), Cloud Manufacturing (+1,76) e Internet of Things (+1,70) seguiti dalla formazione su Interfaccia Uomo-Macchina (+1,53), Robotica Collaborativa (+1,30), Manifattura Additiva (+1,16).
Inoltre è emerso che due terzi dei lavoratori intervistati hanno applicato o possono applicare modalità di lavoro da remoto: tra questi il 31% ha sperimentato lo smart working durante la pandemia senza che siano stati necessari cambiamenti, per l’11% che lo ha sperimentato servono interventi a livello organizzativo e formativo, per il 23% è applicabile con adeguati interventi organizzativi e formativi. Quanto alle ricadute immediate dell’esperienza formativa: tra i lavoratori sono in evidenza il miglioramento sul piano tecnico (34%), relazionale (30%) e di acquisizione di livelli superiori di autonomia (27%). Tra le aziende emerge un aumento della condivisione interna (29%), una maggiore autonomia decisionale e partecipazione ai processi di programmazione e controllo (20%) e più efficienza (19%).
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Il Sole 24 Ore