Che cosa sono
Tutte le agevolazioni alle imprese, concesse da uno Stato europeo sotto qualsiasi forma, per non turbare la concorrenza tra le imprese dell’Unione Europea stessa, devono essere autorizzate dalla stessa Unione Europea.
Una delle poche deroghe a questo principio riguarda i cosiddetti aiuti di piccola entità che rientrano in un regime che si chiama appunto “de minimis”.
L’importo massimo
L’importo totale massimo degli aiuti di questo tipo ottenuti da una impresa non può superare, nell’arco di tre esercizi finanziari, i 200.000 euro.
Ma come si vede se un’impresa ha già utilizzato tutto il plafond?
L’impresa che richiede un aiuto in “de minimis” dichiara quali altri aiuti simili ha ottenuto negli ultimi tre anni. Se l’aiuto che sta richiedendo fa superare la soglia dei 200.000, l’agevolazione non sarà concessa.
Da circa un paio d’anni è stato istituito un pubblico registro “de minims” consultabile online da chiunque che evidenzia il plafond complessivamente utilizzato dall’impresa.
Ma il limite dei 200.000 è uguale per tutte le categorie?
Nel settore del trasporto di merci su strada per conto terzi il massimale degli aiuti “de minimis”, nell’arco dei tre anni, è ridotto a 100.000 euro.
Mentre per il comparto dell’agricoltura tale massimale è ridotto a 20.000 euro.
Quali sono questi aiuti “de minimis”?
Sono tanti e di vario tipo, vi elenco i più importanti:
- L’esonero totale dei contributi INPS a carico del datore di lavoro per assunzione apprendisti, giovani, disoccupati, donne e ultracinquantenni;
- La detassazione degli investimenti in attività di ricerca industriale;
- Le Garanzie pubbliche MCC Legge 662/96
Come avrete capito, anche da questo piccolo elenco, l’importanza di questa forma di sostegno per le PMI.
E’ del tutto evidente, però, che questo limite, specie in periodi di crisi, è ormai da considerarsi del tutto insufficiente e per questo, molti paesi stanno premendo sulla Comunità europea per elevare questo limite almento a 500.000 euro.