Ciao a tutti, oggi vi parlerò di un termine con il quale abbiamo avuto a che fare più o meno ognuno di noi quando, sia come imprenditori che come privati cittadini, abbiamo chiesto un finanziamento ad una banca. Sto parlando dell’Euribor.
Cominciamo intanto a capire cos’è.
L’Euribor, che sta per Euro Interbank Offered Rate, non è altro che il tasso interbancario di riferimento che viene comunicato giornalmente da un limitato numero di primarie banche ad un apposito ente che ne cura la successiva pubblicazione.
Non è altro che una media dei tassi d’interesse ai quali primarie banche attive nel mercato monetario dell’euro si prestano euro tra di loro ad una determinata scadenza.
Le scadenze dei depositi che vengono prese in considerazione sono: 1 settimana, 1 mese, 3 mesi, 6 mesi e 12 mesi.
Queste banche ogni giorno, entro le 10,45, forniscono i dati ad una società che provvede a calcolare la media e rendere pubblico i dati per ogni singola scadenza, da euribor a una settimana a euribor a 12 mesi.
Le banche italiane che fanno parte di questo speciale club sono Intesa e Unicredit.
Ora che abbiamo capito cos’è vediamo a cosa serve.
Ebbene, l’euribor è la base per la determinazione dei cosiddetti tassi variabili che – con l’aggiunta di uno spread – consentono di stipulare contratti anche a lungo termine il cui tasso varia in funzione dell’andamento dell’euribor.
Il classico esempio è il mutuo ipotecario che stipuliamo quando acquistiamo la nostra casa. La prima domanda che la banca ci fa è se lo vogliamo a tasso fisso o a tasso variabile. Se scegliamo il tasso variabile, l’euribor che viene preso in considerazione dipende dalla periodicità della rata. Da rata mensile a trimestrale, l’euribor sarà quello a tre mesi, nel caso di rata semestrale, l’euribor sarà quello a 6 mesi e quindi il tasso cambierà ogni 6 mesi.
Ovviamente lo stesso discorso riguarda tutti i finanziamenti a tasso variabile stipulati dalle imprese, sia nella forma ipotecaria che chirografaria.
Avvertenza importante
Ora che abbiamo capito l’euribor cos’è e a cosa serve, voglio darvi una piccola pillola di saggezza:
fate attenzione! Da molto tempo ormai i valori dell’euribor sono negativi ma molte banche nei loro contratti mettono una soglia a zero per questo parametro.
Questo vuol dire che se abbiamo un mutuo a tasso variabile con 1 punto di spread parametrato all’euribor a 3 mesi che oggi vale circa meno 0,3, il tasso finito sarebbe per noi 1% con la soglia a zero e 0,70% senza questa soglia.
Come vedete è una bella differenza quindi, in tutti i casi possibili, pretendete che la banca non fissi questa soglia a zero per il valore dell’euribor.