Oggi tratteremo un argomento di cui molto si discute in questo periodo, non solo per il forte impatto mediatico dei temi che riguardano la tutela dell’ambiente, ma anche per la grande attenzione che i governi dei più importanti paesi del mondo vi stanno dedicando.
Ma come al solito partiamo dall’inizio cercando di dare una definizione a questo concetto.
Come possiamo definire la “Green Economy?
Letteralmente “Green Economy” vuol dire economia verde vale a dire un modello economico che valuta le attività produttive non solo in base al contributo che le stesse danno alla crescita economica ma anche in base all’impatto ambientale prodotto dalle stesse.
Entrando di più nello specifico, questo modello economico tende a minimizzare l’impatto delle attività produttive in termini di produzione di CO2 e quindi fornisce un contributo fondamentale alla lotta all’inquinamento che affligge il nostro pianeta.
Ma vediamo nel concreto come opera questo meccanismo.
Economia verde vuol dire nuovi investimenti, nuovi investimenti finalizzati ad aumentare l’efficienza energetica. Significa progettare e implementare sistemi produttivi che ci permettono di produrre le stesse quantità di merci e servizi con un minor consumo di energia ed un miglior utilizzo delle materie prime.
Parliamo quindi di:
- industrie che si ristrutturano per favorire il risparmio energetico
- settori economici che mirano alla riduzione dell’impatto ambientale in attività di estrazione, trasporto, trattamento e trasformazione delle materie prime
- innovazione tecnologica per la riduzione del materiale di scarto e dei rifiuti nei processi produttivi, puntando al riciclaggio
- innovazioni produttive per la riduzione delle emissioni di CO2 e altre sosteanze inquinanti
Ma, orientare le scelte produttive mettendo insieme il profitto e allo stesso tempo la tutela dell’ambiente, proprio per la sua stretta valenza sociale, non può prescindere da un massiccio intervento pubblico.
Parliamo quindi di una svolta epocale, viene messo da parte il modello della crescita economica che massimizza il profitto per passare ad un modello di economia “sostenibile” per il nostro ecosistema.
Come accennavo all’inizio, il tema della crescita sostenibile è entrato nel dibattito politico di molti paesi che stanno strutturando interventi mirati a favorire investimenti in questa direzione innescando un circolo virtuoso che porta alla crescita dell’economia utilizzando al meglio le risorse disponibili.
Ovviamente, anche le aziende devono fare la propria parte assumendosi quella che definiamo “responsabilità sociale” impegnandosi, magari con l’auspicabile aiuto pubblico, a dotarsi di tecnologie che mirino ad impattare il meno possibile sulle risorse e l’equilibrio del pianeta.