Il “Decreto di agosto” prevede numerose novità per le imprese. In questa puntata estiva delle mie perle, vi parlerò di quelle che hanno il maggiore impatto sulla gestione finanziaria delle aziende.
La nuova legge, oltre a prevedere un nuovo slittamento e rateizzazione delle scadenze fiscali di marzo, aprile e maggio che, per il 50% potranno essere pagate entro la fine del 2020 e l’ulteriore 50% rateizzato tra il 2021 e il 2022, prevede due importanti provvedimenti che, sicuramente, avranno un impatto positivo sulle nostre imprese.
Parliamo innanzitutto della proroga della moratoria.
Vi ricordo che questo provvedimento era stato inserito nel cosiddetto decreto “Cura Italia” dello scorso marzo con lo scopo di sostenere la liquidità messa a dura prova dal lockdown.
Questa misura è stata utilizzata da circa 1.200.000 imprese che hanno ottenuto lo slittamento delle rate in scadenza dei prestiti a tutto il 30 settembre del 2020.
Bene, il nuovo decreto sposta ulteriormente questa scadenza al 31 gennaio del 2021.
Vi ricordo che questa misura riguarda tutte le PMI, di qualunque settore economico, e i professionisti.
Per tutte le imprese che hanno già beneficiato di questo slittamento la nuova scadenza, salvo rinuncia, verrà applicata in automatico, senza alcuna formalità.
Quelle che non avevano già aderito potranno fare domanda al proprio istituto di credito entro il 31 dicembre del 2020.
Slitta allo stesso termine del 31 gennaio 2021 la non revocabilità, da parte delle banche, di tutti i fidi “a revoca” e il rimborso dei cosiddetti “fidi temporanei” in scadenza prima di detta data.
L’altro importante provvedimento riguarda la “Rivalutazione dei beni di impresa e delle partecipazioni”.
Vediamo di che cosa si tratta.
L’obiettivo di questo strumento è quello di consentire alle imprese di potersi ricapitalizzare a costi molto contenuti assorbendo l’impatto delle probabili perdite che le imprese contabilizzeranno durante il 2020 a causa della pandemia.
Le imprese interessate sono tutte le società di capitali e gli enti commerciali.
I beni che potranno essere rivalutati, entro l’esercizio in corso, sono tutti quelli in essere nel bilancio al 31 dicembre 2019:
La rivalutazione può riguardare anche un solo bene.
La vera convenienza di questa rivalutazione riguarda l’aspetto fiscale. Infatti, la rivalutazione si perfeziona, ai fini fiscali, mediante il versamento di una imposta sostitutiva pari al 3%.
Insomma, parliamo quindi di una grande opportunità per le nostre imprese del sud che sono caratterizzate da una forte sottocapitalizzazione che, come ho avuto modo di evidenziare in altri precedenti miei interventi, impattano in maniera importante sul rating e quindi sulla capacità di accesso al credito.
Infine vorrei fare un cenno ad un altro provvedimento molto importante che riguarda le imprese del sud: lo sgravio contributivo del 30% per favorire l’occupazione nelle nostre regioni.