“La transizione digitale nel credito è irreversibile e coinvolge tutte le fasi della gestione dei finanziamenti, dalla concessione al rimborso, inclusi gli interventi sui prestiti problematici.
L’innovazione tecnologica consente di ridurre i costi di ingresso sul mercato in segmenti specifici e di sviluppare forme di finanziamento disintermediate, quali quelle del crowdfunding.”, stante quanto afferma Visco, che aggiunge: “L’ingresso di nuovi operatori nel mercato e lo sviluppo di modelli di offerta innovativi stanno spingendo gli intermediari tradizionali a rivedere gli assetti organizzativi, soprattutto con riferimento alla loro presenza fisica e al disegno dei sistemi informativi.
È difficile prevedere quale sarà l’esito della riorganizzazione dei mercati, ma la capacità di innovare rapidamente e di costruire modelli di attività robusti e in grado di essere riprodotti su scala crescente appare un fattore decisivo per sostenere la concorrenza”.
Visco riconosce come considerevoli i potenziali guadagni della transizione digitale in termini di efficienza nel funzionamento del mercato del credito, affermando che essi siano dovuti a: “…riduzione dei costi, maggiore tempestività nell’erogazione dei finanziamenti, misurazione dei rischi più accurata, ampliamento dell’offerta a segmenti della clientela che, in passato, erano serviti poco o male.
Attraverso la digitalizzazione del credito è possibile contribuire a una maggiore inclusione finanziaria e alla costruzione di un sistema finanziario più sostenibile”.